Il tempo ritrovato

«Rivendicate la lentezza: nel nostro mondo a tutto vapore, è un diritto delizioso di cui siamo stati privati.»
Jean-Pierre Siméon

Questa mattina, dopo diverse settimane, ho ripreso in mano un libriccino di Walt Whitman, famoso poeta americano dell’Ottocento, dal titolo Taccuini della guerra di secessione.

In questo piccolo volume, edito da Mattioli 1885, l’autore ci propone la sua testimonianza diretta di uno dei periodi più bui e difficili della storia americana: la guerra civile tra Stati Uniti e Stati Confederati (12 aprile 1861 – 23 giugno 1865).

Dalle preziose cento pagine di questo Memoranda during the war emerge con chiarezza un pensiero molto semplice eppure molto profondo: quando noi umani perdiamo la bussola, il pianeta che ci ospita, presto o tardi, trova il modo di richiamare la nostra attenzione sull’assurdità dei nostri comportamenti, spesso miopi ed egoistici, nonché sulla bellezza naturale in cui siamo immersi e che, accecati dall’odio, dal risentimento o dalle logiche del profitto, finiamo per trascurare o perfino mutilare:

«Né la terra né il cielo hanno mai offerto spettacoli di bellezza più superba di quella di alcune notti che ultimamente ci sono state qui. La stella dell’Ovest, Venere, nelle primissime ore dopo il tramonto non era mai stata così grande, così chiara e luminosa; sembrava come se volesse dire qualcosa, come se volesse esprimere la propria indulgenza nei confronti dell’umanità, di noi Americani. Cinque o sei sere fa, era appesa vicinissima alla luna, da cui si è poi discostata un poco. La stella era meravigliosa, mentre la luna era come una giovane madre. Il cielo blu scuro, la notte limpida e trasparente, i pianeti, il moderato vento da ovest, la temperatura mite, l’insuperabile miracolo di quella stella, e la giovane luna nuova che galleggiava a ovest, riempivano l’anima.»

Leggere queste parole oggi, ai tempi della pandemia di Coronavirus, mi ha spinto una volta di più a riflettere.

Il mondo si è fermato.

Questo è un male, ci dicono.

Decido di affacciarmi alla finestra: l’aria è leggera, il cielo di un meraviglioso azzurro intenso, e la luce calda del tardo pomeriggio abbraccia ogni cosa; una bambina salta la corda nel cortile sotto casa, la primavera è un trionfo di colori, profumi, e suoni — i motori delle automobili si sono arresi al canto degli uccellini.

La natura ci sta parlando: ascoltiamo.

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Pubblicato da Erich Fratter

Sono laureato a pieni voti in Scienze dei servizi giuridici e con lode in Relazioni internazionali, un corso di laurea magistrale incentrato sui diritti umani, sulla cooperazione internazionale, e sui processi sociali trans-nazionali. Il 12 settembre 2022, nel corso di una cerimonia ufficiale a Roma presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari, ho ricevuto il Premio America Giovani al talento universitario, un riconoscimento per i giovani neolaureati meritevoli delle università italiane promosso da Fondazione Italia USA.

2 Risposte a “Il tempo ritrovato”

  1. “Let’s listen”

    Beautiful, just absolutely beautiful. This entry is one of your many best. I am left with a teary eye and a lump in my throat in testament to this.
    Bravo, Erich!

    1. Thank you so much, Stephanie!
      I’m happy you’ve found something meaningful about this little thought I shared.
      It means a lot, especially given the fact that this is something new for this blog – an experiment.

      Thank you again!

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