#4 South Carolina: la Battaglia di Fort Sumter (1861)

Dopo qualche settimana di assenza, torna la rubrica dedicata a storie e curiosità riguardanti gli Stati e i Territori Americani.

Con l’articolo di oggi faremo tappa nel South Carolina, e ci occuperemo di una pagina tra le più importanti della secolare storia degli Stati Uniti d’America.

Rivivremo infatti, attraverso un articolo di giornale d’epoca, apparso sulla Barre Gazzette un settimanale di informazione fondato a Barre, Massachusetts nel 1834 il 19 aprile 1861, la Battaglia di Fort Sumter, lo scontro armato che diede inizio alla Guerra Civile Americana (1861–1865), che vide alcuni Stati secessionisti del Sud (i cosiddetti Stati Confederati d’America, favorevoli al mantenimento della schiavitù e insoddisfatti delle “interferenze” del governo federale nella loro autonomia) scontrarsi con l’Unione, vale a dire con gli Stati Uniti d’America (favorevoli all’abolizione della schiavitù e sostenitori della necessità di un significativo coordinamento federale tra gli Stati) al netto appunto degli Stati ribelli.

13 aprile 1861. Il bombardamento di Fort Sumter. (George Edward Perine, 1863)

Vi lascio dunque a questa incredibile testimonianza, di cui ho curato personalmente la traduzione dall’Inglese.

Charleston, South Carolina, 13 aprile 1861: che il viaggio abbia inizio.

I secessionisti attaccano Fort Sumter

Charleston, 13 aprile, 10.30 a.m. — Ad intervalli di 20 minuti, il bombardamento su Fort Sumter [roccaforte Unionista, N.d.A.] è proseguito tutta la notte. Il Maggiore Anderson [comandante Unionista a Fort Sumter, N.d.A.] ha cessato il fuoco nella serata di ieri, alle 6.

Robert Anderson (Louisville, 14 giugno 1805 – Nizza, 26 ottobre 1871), maggiore dell’Esercito dell’Unione nel corso della Guerra di Secessione Americana, noto per essere stato al comando nella Battaglia di Fort Sumter, all’inizio delle ostilità. Terminata la guerra, fu promosso al grado di maggior generale. (Autore sconosciuto, 1860)

Ha trascorso l’intera nottata a riparare danni e a proteggere le sue armi da barbetta [la barbetta è una struttura difensiva del cannone (o di altro pezzo di artiglieria), e consiste in una barriera oltre la quale si proietta la volata dell’arma, N.d.A.]. La risposta al fuoco nemico è ripresa soltanto nella mattinata, alle 7, ma il Forte sembra in grande difficoltà.

La batteria di navi corazzate a Cummings Point [località della vicina Morris Island controllata dai Secessionisti, N.d.A.] sta provocando danni ingenti a Fort Sumter.

Verso le 9, un denso strato di fumo si è sollevato da Fort Sumter.

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La breccia aperta a Fort Sumter si trova sul lato che affaccia su Cummings Point. Due feritoie del Forte sono diventate una sola a causa dei bombardamenti, e la sommità della facciata sta crollando.

Tre imbarcazioni — una delle quali è un grosso piroscafo — sembrano intenzionate a partecipare al conflitto.

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C’è stata un’esplosione a Fort Sumter. Improvvisamente, si è sollevata in cielo una densa nuvola di fumo.

Il Maggiore Anderson ha cessato il fuoco per circa un’ora, la sua bandiera ancora al suo posto. Si pensava che gli alloggi degli ufficiali fossero in fiamme.

Due dei depositi per l’arsenale del Maggiore Anderson sono esplosi. Solo qualche sparo occasionale è giunto a lui da Fort Moultrie [roccaforte sotto il controllo dei Confederati dal 27 dicembre 1860, dopo che gli Unionisti ebbero abbandonato il sito per arroccarsi a Fort Sumter, considerato strategicamente migliore in vista di un possibile scontro con i Confederati — il South Carolina aveva abbandonato l’Unione per unirsi ai ribelli pochi giorni prima, il 20 dicembre; Fort Sumter costituiva così l’ultimo baluardo Unionista nello Stato, N.d.A.]. La batteria navale di Morris Island sta facendo il grosso del lavoro.

È ormai tardi perché altre navi possano venire in aiuto del Maggiore Anderson, dal momento che la marea si sta abbassando.

La distruzione di Fort Sumter

Charleston, 13 aprile — Una fonte affidabile mi ha riferito che alle 10 di questa mattina non si registravano morti a Fort Moultrie. Dei colpi provenienti da Fort Sumter hanno penetrato la Floating Battery [imbarcazione Confederata, N.d.A.] sotto la superficie dell’acqua.

L’unica speranza del Maggiore Anderson era resistere e sperare in un aiuto via mare.

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Le uniche due navi in lontananza, però, apparivano tranquillamente ancorate, e non avevano esploso un solo colpo.

I tetti delle baracche di Anderson sono in balia delle fiamme. I colpi provenienti da Cummings Point e Fort Moultrie continuano a piovere su Fort Sumter in rapida successione. La bandiera continua a sventolare.

Gli sforzi di Anderson sembrano rivolti unicamente ad estinguere le fiamme.

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Fort Sumter è stata ormai messa a ferro e fuoco, e le fiamme si stanno propagando ovunque. Il Maggiore Anderson ha inviato in mare una scialuppa carica di uomini che stanno raccogliendo e passandosi secchi d’acqua per domare l’incendio.

Il Forte risulta appena visibile.

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Alle undici e trenta le fiamme stavano fuoriuscendo da ogni feritoia della struttura. La distruzione di Fort Sumter è inevitabile.

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Le fiamme si sono quasi placate a Fort Sumter, ma il Maggiore Anderson non esplode più alcun colpo.

Il Generale Beauregard [a capo delle forze Confederate nella vicina Charleston, N.d.A.] ha appena abbandonato il molo a bordo di un’imbarcazione diretto a Morris Island. L’entusiasmo è palpabile.

Pierre Gustave Toutant de Beauregard (New Orleans, 28 maggio 1818 – New Orleans, 20 febbraio 1893), generale nell’esercito degli Stati Confederati durante la Guerra di Secessione Americana. (Mathew Brady, 1860)

Una missiva di S. C. Bolyston, scritta alle 6 di questa mattina e proveniente da Fort Moultrie, riporta che nessun uomo è rimasto ucciso o ferito.

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Un altro corrispondente riporta che il bombardamento è terminato. Il Maggiore Anderson ha ritirato le stelle e strisce, e ha issato una bandiera bianca, che è stata avvistata dalla città; un’imbarcazione è diretta a Fort Sumter.

La resa di Fort Sumter

Charleston, 13 aprile — Fort Sumter si è arresa senza condizioni. La notizia ci è appena giunta. L’ex Senatore Chestnut, l’ex Governatore Manning e W. P. Miles sono appena sbarcati e si stanno dirigendo verso la residenza del Governatore Pickens, seguiti da una densa folla ebbra di gioia.

Ci è stato riferito che dieci uomini avrebbero perso la vita a Fort Sumter, e che le guardie federali presenti a Morris Island [non tutta l’isola, infatti, era già sotto il controllo dei ribelli, N.d.A.] avrebbero ben presto ritirato dall’isola le insegne dell’Unione. In tutto, sono stati esplosi circa 2000 colpi. Nessun civile è stato ferito.

Il Maggiore Anderson e i suoi uomini sono stati trasportati — sotto custodia — a Morris Island.

Le campane stanno suonando a festa, e la nostra gente sta festeggiando allegramente.

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Ho appena parlato con W. Porcher Miles, che è appena rientrato da una visita a Fort Sumter, e mi ha assicurato che nessun uomo ha perso la vita nel Forte. Le sue affermazioni sono affidabili, e smentiscono le precedenti ricostruzioni.

Il Maggiore Anderson ha raggiunto la città, ed è ospite del Generale Beauregard. La nostra gente nutre grande rispetto per il Maggiore Anderson, ma prova profondo disgusto per coloro che si trovavano a bordo dei piroscafi e che, nonostante i nostri uomini fossero alla loro portata, non hanno fatto nulla per aiutare il maggiore, venendo in suo soccorso.

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Le truppe Confederate prenderanno possesso di Fort Sumter questa notte.

La vittoria dei ribelli

Charleston, 13 aprile — Le ostilità — per il momento — sono cessate, e la vittoria appartiene al South Carolina. Dai bastioni di Fort Sumter è stata sventolata una bandiera bianca, in segno di resa; all’una e mezza è terminato il bombardamento ed è stata concordata una resa senza condizioni.

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Dopo che gli uomini del Maggiore Anderson addetti alle insegne sono stati costretti a lasciare la loro postazione a causa dei bombardamenti, il Colonnello Wigfall, uno degli uomini del Generale Beauregard, si è diretto verso Fort Sumter con in mano una bandiera bianca, per offrire aiuto nel domare l’incendio. Si è avvicinato alla fortezza in fiamme da Morris Island, mentre il fuoco stava imperversando su tutti i lati del Forte, ed è quindi approdato a Fort Sumter. Gli è andato incontro il Maggiore Anderson. Egli ha informato il Colonnello che, nonostante avesse già sventolato bandiera bianca, il bombardamento non era cessato. Il Colonnello Wigfall ha risposto che Anderson avrebbe dovuto ritirare la bandiera dell’Unione – sul punto, disse, non erano ammesse trattative: “Arrendersi o combattere.” Il Maggiore Anderson ha dunque ritirato la bandiera Americana e sventolato bandiera bianca. Il bombardamento è cessato immediatamente.

Due altri uomini del Generale Beauregard, l’ex Senatore Chestnut e l’ex Governatore Manning hanno raggiunto il Forte a bordo di una piccola imbarcazione e concordato con il Maggiore Anderson una resa incondizionata, secondo i dettami del Generale Beauregard.

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Chi vi scrive ha accompagnato il Generale Beauregard in visita a Fort Sumter. Oltre al sottoscritto, non era presente nessun’altra persona che non fosse un ufficiale. Abbiamo raggiunto il Forte a bordo di un piroscafo dotato di tre autopompe antincendio utili ad estinguere le fiamme, le quali tuttavia erano già state domate da Anderson e i suoi uomini. Stando a quanto mi è stato riferito, il Maggiore Anderson si è arreso perché le sue baracche e il suo equipaggiamento erano andati distrutti e non nutriva ragionevoli speranze di ricevere aiuti o rifornimenti.

A Fort Sumter, ogni cosa — ad eccezione delle casematte [strutture fortificate simili ai più moderni bunker, N.d.A.] — è andata distrutta. Molte armi si trovano fuori posto. Il lato del Forte che affaccia su Cummings Point è il più gravemente danneggiato.

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Anche Fort Moultrie ha riportato danni ingenti. Gli alloggi degli ufficiali e le baracche sono ridotti ad un cumulo di macerie. Le casette di legno dell’isola sono crivellate di colpi — le loro facciate appaiono irriconoscibili.

Le fiamme a Fort Sumter sono state domate, ma hanno ripreso vigore per ben tre volte nel corso della giornata. Il Dottor Crawford, medico personale del Maggiore Anderson, ha riportato una lieve ferita al volto. Nessun civile è rimasto ferito.

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Delle imbarcazioni hanno preso il largo questa notte per comunicare alla flotta la resa del Maggiore Anderson. Non sappiamo ancora quando i Confederati prenderanno materialmente possesso di Fort Sumter, o cosa ne sarà degli sconfitti. Tutti sono entusiasti della vittoria, e lieti che non vi siano stati spargimenti di sangue. Dopo la resa, le campane della città hanno suonato a festa e i cannoni esploso colpi a salve.

14 aprile 1861, la resa del Forte: la bandiera degli Stati Confederati d’America sventola sulle rovine di Fort Sumter. (Mike Goad, 1861)

E fu così che ebbe inizio la Guerra di Secessione Americana.

Fortunatamente, i Confederati vinsero la Battaglia di Fort Sumter ma persero la guerra, che si concluse con la vittoria dell’Unione ad Appomattox, Virginia, il 9 aprile 1865. Cinque giorni più tardi, il 14 aprile, il Maggior Generale Robert Anderson, benché ormai ritiratosi a vita privata e fortemente debilitato, fece ritorno tra le rovine di Fort Sumter dove, trattenendo a stento lacrime di commozione, issò la bandiera Americana ritirata in segno di resa nel 1861.

Arrivederci alla prossima tappa del nostro viaggio virtuale, che ci porterà ancora più a sud, nello Stato dell’Alabama!

per approfondire

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Pubblicato da Erich Fratter

Sono laureato a pieni voti in Scienze dei servizi giuridici e con lode in Relazioni internazionali, un corso di laurea magistrale incentrato sui diritti umani, sulla cooperazione internazionale, e sui processi sociali trans-nazionali. Il 12 settembre 2022, nel corso di una cerimonia ufficiale a Roma presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari, ho ricevuto il Premio America Giovani al talento universitario, un riconoscimento per i giovani neolaureati meritevoli delle università italiane promosso da Fondazione Italia USA.

4 Risposte a “#4 South Carolina: la Battaglia di Fort Sumter (1861)”

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