Non sapete cosa siano i caucus, né tanto meno i caucus satellite? Proviamo a capirlo insieme, in modo semplice, e lasciando da parte i tecnicismi.
Primarie e Caucus
Lo scorso 3 febbraio i caucus in Iowa hanno dato il via alla stagione delle primarie Democratiche negli Stati Uniti, una lunga corsa a tappe per scegliere lo sfidante di Donald J. Trump alle Presidenziali U.S.A. del prossimo novembre.
Tra febbraio e giugno di quest’anno, infatti, gli abitanti di tutti gli Stati e i territori della nazione americana potranno esprimere la propria preferenza per uno dei candidati in campo.
A questo punto, vi starete domandando perché ho definito “caucus” — e non primarie — il primo evento di questa stagione elettorale.
In altre parole, caucus e primarie sono la stessa cosa?
Per dirla in modo semplice, caucus e primarie sono entrambi dei processi elettorali con cui i principali partiti americani — Democratico e Repubblicano — selezionano i propri candidati alla Presidenza.
Cosa li differenzia, allora?
Banalmente, le diverse modalità con cui i cittadini possono esprimere la propria preferenza.
Le primarie
Nel caso delle primarie, si vota segretamente, all’interno di una cabina elettorale, proprio come accade anche qui in Italia: l’intero processo dura pochi minuti.
I caucus
Per quel che riguarda i caucus, al contrario, il voto è palese, e il processo può durare anche diverse ore.
In occasione dei caucus, infatti, gli elettori si ritrovano nelle sedi appositamente attrezzate per questi eventi elettorali — biblioteche, chiese, scuole, etc. — e, prima di votare, discutono le proposte dei diversi candidati.
Nello specifico, in ciascuna di queste sedi i cittadini-elettori ascoltano i rappresentanti locali dei diversi candidati (i cosiddetti “delegati”), e decidono chi supportare.
Il processo (almeno in Iowa) è in realtà parecchio più complicato — tra riallineamenti e delegati equivalenti — ma ai nostri fini basta quanto detto finora.
Una volta che tutti hanno deciso da che parte stare, infatti, si procede alla conta; in base ai risultati ottenuti, a ciascun candidato verrà assegnato un numero di delegati proporzionale ai voti ricevuti.
Infine, i risultati così ottenuti e provenienti da tutti i caucus dello Stato, attraverso un calcolo matematico, consentiranno di attribuire a ciascun candidato un numero di “delegati statali equivalenti”: chi ne otterrà di più sarà il vincitore dei caucus in quello Stato.
Quali Stati e quali territori adottano le primarie? E quali i caucus?
Bene, ora sappiamo che esistono primarie e caucus, e che funzionano in modo differente le une dagli altri.
Già, ma come funzionano le cose in pratica? Ci sono primarie e caucus in ogni Stato e in ogni territorio?
La risposta in questo caso è semplice: no, ad eccezione dei pochi Stati in cui i Democratici si affidano alle primarie e i Repubblicani ai caucus, o viceversa.
Una cosa è però chiara: uno stesso partito, in un determinato Stato o territorio, deve scegliere se affidarsi all’una o all’altra modalità di voto.
I caucus satellite
Concentriamoci ora sull’Iowa: cosa accade se un cittadino non può prendere parte — per motivi di studio, di lavoro, perché temporaneamente fuori dagli Stati Uniti, etc. — ai caucus della propria circoscrizione elettorale?
Il Partito Democratico dell’Iowa ha previsto a tale scopo 87 “caucus satellite”, seggi elettorali sparsi in tutto lo Stato, ma anche in altri Stati della nazione, e perfino — in 3 casi — in altri continenti, con i caucus satellite di Glasgow, Parigi, e Tbilisi.
I caucus satellite, testati per la prima volta nel 2016, costituiscono oggi un prezioso tassello per garantire maggiore accessibilità e modernità all’intero processo elettorale.
Per approfondire:
- Un lungo insight del Sole 24 Ore sul funzionamento dei caucus in Iowa e non solo
- Un articolo di Vox, in lingua Inglese, dedicato al caucus satellite di Parigi
- Un piccolo PDF informativo, in lingua Inglese, sulla scelta degli Stati americani tra primarie e caucus