Canada, il Primo Ministro Trudeau dice basta alle armi d’assalto

A pochi giorni dalla peggiore strage della storia canadese, il Primo Ministro Justin Trudeau ha detto basta all’importazione, al trasporto e all’utilizzo di 1500 modelli di armi d’assalto attualmente in circolazione nel Paese.

Le ferite aperte

«École Polytechnique, Mayerthorpe, Dawson College, Moncton, La Loche, la Grande Moschea di Québec City, Danforth, Fredericton, e le Contee di Cumberland-Colchester e Hants, in Nuova Scozia. Queste tragedie fanno ancora eco nelle nostre menti. Plasmano la nostra identità. Macchiano la nostra coscienza. Trasformano i bambini in adulti. E la dolorosa verità è che si stanno verificando più frequentemente che in passato. Ogni anno che passa, sempre più famiglie vengono distrutte dalla tragedia, sempre più genitori faticano a spiegare l’inspiegabile ai propri bambini, e sempre più adolescenti stanno crescendo in un mondo in cui la violenza da armi da fuoco viene normalizzata. Questo deve finire.»

Un messaggio forte

Trudeau ha poi ricordato la strage di pochi giorni fa, con poche ma risolute parole:

«La scorsa settimana, 22 Canadesi hanno perso la vita nella peggior strage della nostra storia. Erano infermieri e insegnanti, guardie carcerarie e agenti di polizia. Per qualcuno erano figli, per qualcun altro migliori amici, per altri ancora fidanzati. Le loro famiglie meritano più di semplici preghiere e pensieri d’affetto. I Canadesi meritano più di questo.»

Due frasi, queste ultime, potentissime, e che dovrebbero essere ascoltate e riascoltate da molti politici statunitensi, di fede Repubblicana e non solo: il compito di governi e parlamenti è dare risposte, non pacche sulle spalle.

Il merito della decisione

A questo punto, il Primo Ministro Canadese è entrato nel vivo del suo annuncio:

«Oggi dichiariamo chiuso in Canada il mercato delle armi d’assalto, e lo facciamo mettendo al bando, per forza di legge, 1500 modelli e varianti di tali strumenti di guerra. Queste armi sono state progettate per uno e un solo scopo: uccidere il maggior numero di persone nel più breve tempo possibile. Non c’è spazio per queste armi in Canada.»

«Con effetto immediato», ha concluso Trudeau, «non sarà più consentito acquistare, vendere, trasportare, importare o utilizzare armi d’assalto nel nostro paese. Per consentire ai cittadini che fossero in possesso di tali armi di adeguarsi alle nuove disposizioni di legge, verrà previsto un periodo di amnistia di due anni nonché un equo indennizzo.»

Una vera e propria lezione di leadership.

per approfondire

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Pubblicato da Erich Fratter

Sono laureato a pieni voti in Scienze dei servizi giuridici e con lode in Relazioni internazionali, un corso di laurea magistrale incentrato sui diritti umani, sulla cooperazione internazionale, e sui processi sociali trans-nazionali. Il 12 settembre 2022, nel corso di una cerimonia ufficiale a Roma presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari, ho ricevuto il Premio America Giovani al talento universitario, un riconoscimento per i giovani neolaureati meritevoli delle università italiane promosso da Fondazione Italia USA.

2 Risposte a “Canada, il Primo Ministro Trudeau dice basta alle armi d’assalto”

  1. It’s truly saddening to hear about the massacre that had taken place in Canada. My deepest condolences to the families and all those were impacted by this tragedy. I am in full agreement with the banning of assault weapons as I personally don’t believe they have any place in a modern and civilised country besides them being used by the military, security enforcers and other defence bodies. It has to be done to prevent a reoccurance of such massacres.

    1. Thank you for your comment, Stephanie!
      It is very sad, indeed. But at least something has been done, and it’s something important and meaningful, and this comforts me: the best way to honor those people who lost their lives in these terrible mass shootings is to show that we really care and act, and this has finally been done. Canada’s present is mournful, but its future finally looks brighter.

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