L’alfabeto della vita

«Le cose più semplici sono le più straordinarie, e soltanto un saggio riesce a vederle.»

Paulo Coelho

Spesso mi sono chiesto quale sia il ricordo più prezioso che possiedo.

Dopo aver percorso in lungo e in largo i corridoi della mia memoria, oggi credo di averlo finalmente capito.


«Erich, ripeti dopo la nonna: “A, B, C, D, E, F, G,…”. Prova, dai!»

Lasciai perdere la fila di formiche che stavo osservando e alzai lo sguardo fino ad incrociare le sue grigie iridi che, venate appena di verde, mi sorridevano dietro le ampie lenti dei suoi occhiali da vista.

«A, B, C, D,… F,… E,…», tentai. «Non mi ricordo…».

«Fa niente, è solo la prima volta! Ascolta bene la nonna: “A, B, C, D, E, F, G,…” Prova ancora, dai!», mi incoraggiò.

«Va bene! Ma che cos’è? A che cosa serve?», domandai in preda alla curiosità tipica dei bambini.

«Si chiama alfabeto: sono tutte le lettere che esistono, e servono per fare le parole! Tra un po’ inizierai la scuola, e te lo spiegheranno meglio; ma se lo impari adesso, poi ti sembrerà più facile! Dai, proviamo ancora…».


Mia nonna nacque nell’Italia del 1927, nel pieno della dittatura fascista. A causa della guerra e della scarsa disponibilità di risorse economiche, poté frequentare soltanto le scuole elementari.

Riflettendoci ora, capisco il suo entusiasmo nell’insegnarmi l’alfabeto, quasi venticinque anni fa: sapeva bene che, di lì a pochi mesi, non avrebbe più potuto aiutarmi granché negli studi, e quindi riversò tutta la sua dolcezza ed il suo amore in quel semplice insegnamento.

Già, semplice. Eppure importantissimo, perché in realtà mi insegnò ben più di una sequenza di lettere.

E infatti, più ci penso e più mi convinco che questo ricordo racconti di mia nonna più di quanto potrebbero fare fiumi d’inchiostro, perché lei era esattamente questo — una persona buona, genuina, premurosa e semplice.

In questo ricordo, cara nonna, vivono il tono della tua voce, i tuoi occhi pieni di luce, e la gioia fanciullesca con cui affrontavi la vita — il tuo testamento spirituale, il tuo insegnamento più grande e prezioso.

Forse non lo hai mai sospettato, ma nel corso degli anni mi hai insegnato molto, moltissimo.

Con il tuo esempio mi hai insegnato che la vita è meravigliosa, sempre.

Mi hai insegnato che bisognerebbe andare a letto non troppo tardi e svegliarsi presto, perché oltre la finestra c’è la vita, che è preziosa e va vissuta con pienezza.

Mi hai insegnato che fare il mio dovere è un investimento su me stesso e sul mio futuro.

Mi hai insegnato a salutare le persone che incontro, e a rivolgere loro un sorriso.

Mi hai insegnato l’importanza di darsi degli orari.

Mi hai insegnato che a volte è meglio lasciar perdere e vivere con il cuore leggero.

Mi hai insegnato a guardarmi attorno, perché c’è tanta bellezza nel mondo.

Mi hai insegnato, insomma, l’alfabeto della vita.

Loading spinner

Pubblicato da Erich Fratter

Sono laureato a pieni voti in Scienze dei servizi giuridici e con lode in Relazioni internazionali, un corso di laurea magistrale incentrato sui diritti umani, sulla cooperazione internazionale, e sui processi sociali trans-nazionali. Il 12 settembre 2022, nel corso di una cerimonia ufficiale a Roma presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari, ho ricevuto il Premio America Giovani al talento universitario, un riconoscimento per i giovani neolaureati meritevoli delle università italiane promosso da Fondazione Italia USA.

2 Risposte a “L’alfabeto della vita”

  1. The best things are good and simple and that extends to people too. She sounds like the very epitome of beauty. I can see her through you and though I have never met her, from what you have described, I can see all those attributes in you. She is alive in you, and you carry her in your bosom in your heart. Stay blessed, this post has helped me to see a new perspective about family. You always never fail to deliver.

    1. Thank you for your generous and kind words, they mean to me more than you imagine.
      My nonna will always remain the most important person in my life. And you are right, I always bring her with me, wherever I go, as she lives in my heart.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *